Non pensavo davvero che il precedente post "La vita nel Regno del Belgio", potesse davvero convincere qualcuno a venire a visitare questa città. Però devo ammettere che mi sbagliavo. lunedì nel tardo pomeriggio ho ricevuto un sms da mia mamma che recitava più o meno così: "Io e papà abbiamo preso un volo e arriviamo venerdì. Trovaci un posto dove dormire!"... Lo scarso anticipo la dice lunga sulle capacità organizzative di tutta la mia famiglia, ma, se non altro, fa capire anche che ci piacciano le sorprese.
Non temete, ho trovato subito un albergo degno ai miei, quindi non dovrò ospitarli nel mini-locale (dato che la ricerca di un appartamento vero resta in alto mare). Perciò, visto che sto pensando cosa far visitare ai miei genitori (subito dopo il tour della mia reggia, ovviamente), ho deciso di condividere con voi alcune delle immancabili tappe che ho pensato. Ovviamente mi limiterò alle tre principali, altrimenti il post diventerebbe trooooppo lungo... O anche no!
- Il Manneken Pis, il simbolo della città! Consiste in una statua bronzea di 50 centimetri raffigurante un bambino che fa allegramente pipì... Vabbè, non tutti hanno avuto Michelangelo, ma riuscire a sfruttare l'immagine di un bambino che piscia, molto prima degli studi di marketing e sociologia, devo ammettere che fa un certo onore alla città. Poi, però, hanno voluto esagerare aggiungendo altre statue simili... La Janneken Pis e lo Zinneke Pis, rispettivamente una bambina e un cane che, indovinate un po'?!? Pisciano! Chiudendo il sillogismo, direi che si può azzardare che il simbolo della città non sia tanto il Manneken Pis, quanto l'atto del pisciare in genere... E questo spiegherebbe molte cose nel tunnel della metro.
- Altra location fondamentale è il museo de la Ville de Bruxelles, situato proprio nella Grand Place (uno dei pochi siti patrimonio dell'UNESCO in Belgio), che racconta un po' la storia della città. E pensate quanta storia, visto che l'ultimo piano racchiude le leggende sul Manneken Pis e un serie di vestitini con cui viene addobbato per le varie feste... Particolare notevole è il vestito "italiano" con cui il bambinetto è stato vestito nel 1999: pantaloni in velluto a coste beige, camicia bianca, giacca in velluto a coste "verde spento" e coppola sempre in velluto a coste... Mancavano solo scacciapensieri e lupara! Alle porte del 2000, per il Belgio, il vestito tipico italiano era ancora quello del migrante! C'è da dire che quest'anno, se dovessero vestirlo da italiano, ci sarebbe il rischio che lo vestano da puttaniere. Meglio migrante, và!
- Il Delirium Cafè, ovvero il locale inserito nel Guinness World Record per la più grande carta delle birre. Oltre 2'000 tipi di birre, dove io potrò continuare a incrementare la mia lista... By the way: siamo a quota 46 nella lista delle birre (se riesco a recuperarla dall'hard disk...), il progetto di mappatura continua solo per voi! La prossima pubblicazione sarà quando raggiungiamo la settantina.
Man mano che riceverò altre visite, in futuro, ne approfitterò per raccontarvi le altre chicche che offre la città, il prossimo post cercherò di concentrarlo sulle mie attività lavorative...
As usal... Stay tuned!
quindi i vicoli di Genova sono cool di brutto e non lo spaevo!!! il venerdì notte ci sono pazzi psicolabili che pisciano in ogni angolo!
RispondiEliminainsomma, na broca d'acqua d'pompa e del pis... del graaaaaaaaaan pissssss! :-D
RispondiEliminaAlex: Pis, va in maiuscolo. ... :-D
RispondiEliminaDai Boscolo imparaci un po' in cosa consiste il tuo lavoro laggiù. Facci pisciare addosso dal ridere :-D (ora scusa ma mi scappa pipìS..)